Lo so, non sono un perfetto blogger (visto che riscrivo dopo "solo" quattro anni...) ma ho appena ritrovato nell'archivio questo unico post scritto durante il tour delle Isole Canarie nell'inverno 2018-2019. Un po' di nostalgia ma soprattutto: che voglia di tornare a girare con il camper!
Finalmente si parte!
Dopo aver portato il camper a Tenerife ho fatto fare un po' di lavori (pannello solare, antifurto e chiusura centralizzata, TV e antenna) e poi di corsa al porto di Los Cristianos per la partenza con il primo traghetto disponibile. A dire il vero, la mia prima richiesta è stata per l'isola de La Palma, ma, visto che non c'era posto, sono partito dopo poco per El Hierro. Verso le 20,30 si salpa e il viaggio scorre tranquillo. Il traghetto della Naviera Armas (pulito, con tutti i servizi e con personale gentile) attracca nel piccolo Puerto de La Estaca e verso le 23,30 sono già a bordo del mio Fiat Ducato 2.8 JTD diretto verso La Caleta, dove parcheggio vicino al mare. Risvegliarsi la mattina (dopo nove ore di sonno) e accorgersi che in quel silenzio si sente solo il rumore delle onde che si infrangono sulla scogliera è una delle sensazioni che volevo provare girando le Canarie in camper. Le altre impressioni piacevoli sono arrivate subito dopo e sono durate per tutto il tempo trascorso a El Hierro. Infatti, appena sceso dal camper il mio sguardo si è perso tra il blu dell'oceano e la montagna rosso-vulcanica che scende giù a picco fino al mare... e poi l'aria che si respira, oltre che per la qualità, è proprio quella della libertà o meglio della spensieratezza unita alla calma (nonsoseesisteunaggettivo).
Sì, girare in lungo e in largo l'isola (in totale ho fatto circa 150 km in quattro giorni) e fermarsi quando hai voglia di uno spuntino o solo per il piacere di fare una foto da portare con te a fine vacanza era proprio quello che volevo fare. Tutti ti salutano e fanno piacevolmente due chiacchiere con i forestieri. Poi ci sono pochissime macchine in giro (le più viste quelle dei rent a car) tant'è che le strade, tutte perfette e piene di segnali (senza le distanze in chilometri) sono deserte. A volte ti guardi intorno e sembra di essere sulla luna, anche perché il paesaggio vulcanico tutto intorno, assomiglia proprio a quello selenico!
Per visitare i luoghi 'da vedere' ho fatto una ricerca su Internet e poi con il navigatore me li sono girati quasi tutti.
Da amante del mare, posso dire che tutta zona de El Golfo (da La Maceta a Punta Grande, da dove si vede un tramonto eccezionale) mi è rimasta nel cuore, per il panorama mozzafiato che si perde su tutta la baia, per le piscine naturali sulle scogliere, per le discese a mare, vere opere d'arte realizzate dal municipio dell'isola, per i caratteristici sentieri… Ma molto del fascino di questo posto è dovuto al suo clima perfetto, perché la montagna retrostante lo protegge dai venti nord-orientali che soffiano forte da queste parti.
Passiamo alle dritte: sull’isola, ci sono solo tre benzinai molto cari, che non permettono di caricare il serbatoio di acqua. Quindi conviene fare il pieno, sia di benzina che di acqua, a Tenerife.
Si trova facilmente parcheggio per dormire la notte, soprattutto vicino al mare. Comunque l'unico camping attrezzato si trova in montagna, a Hoya del Morcillo, in mezzo a un bosco di pini.
Prima ho scritto che ho girato ‘quasi’ tutti i luoghi da non perdere... così ho la scusa per poterci tornare. Ne vale proprio la pena.
Provare per credere!!
Lo